
Titolo Italiano | Il banchiere Anarchico |
Titolo Originale | El Banquero Anarquista / the Anarchist Banker |
Autore | Fernando Pessoa |
Numero di pagine | 96 |
Anno Di Pubblicazione | 1922 |
Categoria | Narrativa |
L’autore: Chi è Fernando Pessoa?
Fernando António Nogueira Pessoa nasce a Lisbona nel 1888. Orfano di padre all’età di sette anni, segue la madre, che ha sposato in seconde nozze un diplomatico in Sudafrica.
Dopo gli studi all’Università di Città del Capo rientra a Lisbona nel 1905.
Avendo vissuto la maggior parte della sua giovinezza in Sudafrica, la lingua inglese giocò un ruolo fondamentale nella sua vita, tanto che traduceva, lavorava, scriveva, studiava e pensava in inglese. Visse una vita discreta, trovando espressione nel giornalismo, nella pubblicità, nel commercio e, principalmente, nella letteratura, in cui si scompose in varie altre personalità, contrassegnate da diversi eteronimi.
La sua figura enigmatica interessa gran parte degli studi sulla sua vita e opera, oltre a essere il maggior autore della eteronimia.
In vita non pubblica che una parte insignificante della propria opera.
È considerato uno dei maggiori poeti di lingua portoghese, e per il suo valore è comparato a Camões. Il critico letterario Harold Bloom lo definì, accanto a Pablo Neruda, il poeta più rappresentativo del XX secolo.
Muore a Lisbona nel 1935 a causa di problemi epatici all’età di 47 anni nella stessa città dov’era nato.

La trama di “Il banchiere Anarchico”

Un uomo d’affari dall’intelligenza limpida e rigorosa svela come sia possibile, senza contraddizione logica, conciliare ricchezza e anarchia.
L’uomo, il banchiere, sostiene che l’anarchia non sia l’assenza di regole, ma la mancanza di un’autorità coercitiva, e che il vero anarchico sia colui che vive in armonia con le leggi della natura e della vita.
Il narratore, pur essendo inizialmente scettico, si lascia coinvolgere dalle argomentazioni del banchiere e si confronta con la sua stessa visione del mondo. Il racconto si conclude con una riflessione sulla necessità di riscoprire la propria natura e di vivere in armonia con il mondo che ci circonda, piuttosto che sottomettersi a regole imposte dall’esterno.
Le 5 lezioni principali di “Il banchiere Anarchico”
Ecco di seguito 9 lezioni che possiamo apprendere dal breve racconto filosofico di Fernando Pessoa
LEZIONE 1 – Essere consapevoli delle proprie azioni
Il banchiere anarchico sostiene che la vera anarchia non consista nell’assenza di regole, ma nella mancanza di un’autorità coercitiva. Ciò significa che ogni individuo deve essere responsabile delle proprie azioni e consapevole delle conseguenze che esse comportano.
LEZIONE 2 – Essere in armonia con la natura
Il banchiere sostiene che l’uomo deve vivere in armonia con le leggi della natura e della vita, senza cercare di imporvi la propria volontà. L’uomo deve riconoscere che fa parte dell’ecosistema e agire di conseguenza.
LEZIONE 3 – Seguire la propria natura
Il banchiere anarchico afferma che ogni individuo ha una propria natura che deve essere seguita, e che non si può cercare di costringere gli altri a seguire la propria visione del mondo. Ogni persona deve seguire la propria strada e trovare la propria verità.
LEZIONE 4 – Non cercare di dominare gli altri
Il banchiere sostiene che l’anarchia non consiste nell’imporsi sugli altri, ma nel rispetto reciproco e nella libertà di scelta. Non si può cercare di dominare gli altri, ma solo di coesistere pacificamente con loro.
LEZIONE 5 – Essere critici nei confronti delle istituzioni
Il banchiere anarchico critica le istituzioni che cercano di imporre la propria volontà sugli individui. Egli ritiene che ogni individuo debba essere libero di scegliere il proprio percorso, senza essere sottomesso alle regole imposte dall’esterno.
LEZIONE 6 – Essere critici nei confronti di sé stessi
Il banchiere anarchico afferma che l’uomo deve essere critico nei confronti di sé stesso, riconoscendo i propri limiti e le proprie debolezze. Solo così può superare gli ostacoli e progredire nella propria vita.
LEZIONE 7 – Essere aperti al cambiamento
Il banchiere anarchico afferma che la vita è in continuo cambiamento e che l’uomo deve essere aperto al cambiamento e alla trasformazione. Non bisogna restare ancorati a idee e regole obsoleti, ma bisogna essere pronti ad adattarsi alle nuove situazioni e alle nuove sfide che la vita ci presenta.
LEZIONE 8 – Abbracciare la diversità
Il banchiere anarchico sostiene che la diversità è una ricchezza e non una minaccia. Ogni individuo è diverso dall’altro e ha il diritto di esprimersi come meglio crede, senza essere giudicato o discriminato. Bisogna abbracciare la diversità e valorizzarla.
LEZIONE 9 – Essere liberi dalle convenzioni sociali
Il banchiere anarchico afferma che l’uomo deve essere libero dalle convenzioni sociali che spesso lo condizionano e lo limitano. Bisogna liberarsi dalle maschere che la società ci impone e trovare la propria autenticità. Solo così si può vivere una vita vera e autentica.
Conclusioni
La ricchezza non è in contrasto con l’anarchia, anzi è una conseguenza naturale
Il banchiere anarchico di Fernando Pessoa ha una concezione particolare dell’anarchia, che si basa sull’idea che la vera anarchia non sia l’assenza di regole, ma la mancanza di un’autorità coercitiva. In altre parole, l’anarchia per il banchiere non significa caos e disordine, ma piuttosto libertà e rispetto reciproco.
Per il banchiere, la ricchezza non è in contrasto con l’anarchia, ma anzi può essere vista come una conseguenza naturale di una vita vissuta in armonia con le leggi della natura e della vita. L’uomo, seguendo la propria natura e agendo in modo responsabile, può ottenere successo e prosperità senza danneggiare gli altri.
Inoltre, il banchiere anarchico critica l’idea che la ricchezza sia sinonimo di potere e dominio sugli altri. Egli sostiene che la vera ricchezza sia quella interiore, che deriva dalla conoscenza di sé e dalla libertà di scelta. In altre parole, la ricchezza per il banchiere non è solo materiale, ma anche spirituale e culturale.
In conclusione è un testo che consigliamo di leggere, soprattutto per avere un punto di vista filosofico, politico e sociale sugli aspetti legati al denaro e alla ricchezza.
Curioso, ma logicamente comprensibile, come l’uomo del racconto raggiunse lo “status anarchico” solo dopo essere diventato un banchiere di fatto finanziariamente istruito e molto ricco.
Citazioni e frasi da ricordare
Condivido un passaggio del racconto, più che una citazione o una frase in particolare…
“Ho cercato di considerare quale fosse la prima, la più importante delle finzioni sociali. Questa, prima di qualunque altra, dovevo tentare di soggiogare, di ridurre all’inazione. La più importante, perlomeno nella nostra epoca, è il denaro. Come soggiogare il denaro, o, più precisamente, la forza e la tirannia del denaro? Liberandomi dalla sua influenza, dalla sua forza, rendendomi superiore, quindi, alla sua influenza, neutralizzando la sua azione su di me. Su di me, capisce? Perché ero io a combattere: se si fosse trattato di ridurlo all’inazione rispetto a tutti, non sarebbe stato più soggiogarlo, bensì distruggerlo, perché avrebbe significato farla finita del tutto con la finzione denaro. Ora, le ho già provato che qualsiasi finzione sociale può essere “distrutta” solo dalla rivoluzione sociale, trascinata con le altre nella caduta della società borghese.
Come potevo rendermi superiore alla forza del denaro? Il modo più semplice era allontanarmi dalla sfera della sua influenza, cioè dalla civiltà; andare in un campo a mangiare radici e a bere acqua dalle fonti; girare nudo e vivere come un animale. Ma questo, e non avrei avuto nessuna difficoltà a farlo, non significava combattere una finzione sociale; non era nemmeno combattere: era fuggire. Dal punto di vista dei fatti, chi si sottrae a una lotta non è sconfitto nella lotta stessa. Ma moralmente lo è, perché non si è battuto. Il metodo doveva essere un altro — un metodo di lotta e non di fuga. Come soggiogare il denaro, combattendolo? Come sottrarmi alla sua influenza e alla sua tirannia, senza evitare lo scontro con esso? Il procedimento era uno solo: guadagnarlo, guadagnarlo in quantità sufficiente da non sentirne il bisogno; e quanto più ne avessi guadagnato, tanto più sarei stato libero da tale bisogno. È stato quando ho visto questo in modo chiaro, con tutta la forza della mia convinzione di anarchico e con tutta la mia logica di uomo lucido, che sono entrato nella fase attuale — quella commerciale e bancaria, amico mio — della mia anarchia”.